Francesco Ciusa
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Biografia breve di Francesco Ciusa
Francesco Ciusa (Nuoro 1884 - Cagliari 1949) è stato uno scultore italiano del XIX e XX secolo. Giovanissimo, otiene una borsa di studio per frequentare l'Accademia di Belle Arti di Firenze, allievo di Augusto Rivalta. Ciusa resta nella città toscana dal 1899 al 1904, ed è in questo periodo che esordisce in campo espositivo, partecipando ad una delle Primaverili Fiorentine con la statua Sotto il giogo. Il suo realismo personale, semplice e tuttavia denso di allusioni, anticlasico ed antiretorico suscita subito sorpresa ed en- tusiasmo: nel 1907 partecipa alla Biennale di Venezia con i bronzo La madre dell'ucciso, che procura al giovane artista sardo un clamoroso successo. Presente ancora alle Biennali del 1909 (Il nomade, La filatrice), del 1914 (1l cainita), del 1920 (con due disegni), del 1922 (L'ucciso), e del 1928(anfora sarda), Ciusa ottiene anche l'ammirazione e l'amicizia di Plinio Nomellini, Lorenzo Viani e Giacomo Puccini. Tornato a vivere e lavorare nell'solamento della propria terra, insegna a lungo ceramica nell'Istituto d'arte di Oristano e continua ad inviare le proprie opere alle maggiori rassegne nazionali ed internazionali (Roma, Firenze, Bologna, Faenza, Bruxelles). Lo scultore non resta ancorato ai canoni del realismo che caratterizzano le opere del primo periodo, ma già in Vibrazioni di violino (1923) e nella Deposizione (1924) si nota una vena simbolista, sintomo di una ricerca parallela a quella di altri scultori a lui contemporanei, come Adolfo Wildt. Di que- sto periodo si ricordano le tre statue per lo stadio dei marmi a Roma e la scultura l centauro scavalcato dal cavallo di razza. Nel 1937 Ciusa esegue il gruppo in marmo Madonna del combattente per la Basilica di Bonaria, poi l'anno successivo si reca a Roma per organizzare una mostra personale; si ammala però gravemente e non può attuare il progetto. Fa aprire una cava di marmo vicino a Teulada, per poter avere più vicina ed eco- nomica la materia prima per la realizzazione di nuove opere ed ottiene anche la cattedra di disegno nel'Università di Cagliari, ma non ha modo di vivere la ripresa artistica del dopoguerra, morendo, sessantaseienne, all'inizio del 1949.
FONTE: Scultura italiana del primo Novecento
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